Ma come è giunta fino al cuore del Piemonte la devozione per una tra le più tradizionali sante siciliane?
La diffusione nella nostra città del culto della martire catanese si fa risalire probabilmente a un’iniziativa della regina longobarda Teodolinda, che tra il VI e il VII secolo, allo scopo di formare una classe dirigente favorevole al cattolicesimo, decise di titolare molte chiese del regno a santi e martiri cristiani, tra cui Agata, diffondendone così il culto in territori anche molto lontani da quelli di origine.
Ogni anno, il giorno della festa patronale (5 febbraio), nella chiesa parrocchiale di Santhià viene celebrata la storica processione con offerta dei ceri, attestata già a partire dal Trecento.
Alla processione partecipano i sacerdoti canonici di S. Agata, l’Arcivescovo di Vercelli e numerose associazioni religiose, culturali, artistiche, ricreative e socio assistenziali della città.
In prossimità della festa si tiene inoltre l’annuale Fiera di Sant’Agata, durante la quale tante e coloratissime bancarelle riempiono il centro storico della città.
Mercato: ogni martedì mattina in piazza Zapelloni
Fiere, calendario 2015 (si svolgono tutte di domenica, salvo il 25 novembre):
- 8 Febbraio, Fiera di Sant'Agata
- 10 Maggio, Fiera di Maggio
- 9 Agosto, Fiera d'Agosto
- 22 Novembre, Fiera di Santa Caterina (merci varie)
- 25 Novembre, Fiera di Santa Caterina (agricola)
L’origine delle fiere locali si perde nella notte dei tempi. Documenti d’archivio testimoniano la presenza di alcune fiere stagionali già nel 1341 (ma è probabile che vi si svolgessero da molto prima). Anche il “mercatus” era regolamentato dagli antichi Statuti comunali, risalenti a ben prima di tale periodo.
Oggi il mercato santhiatese del martedì ospita non meno di 125-130 bancarelle, che salgono a 250 in occasione delle quattro grandi fiere annuali.