Approvata in Consiglio Comunale il 20 aprile 2016 la delibera che adotta la convenzione fra dieci comuni per la costituzione di un Ufficio del Territorio che dovrà lavorare per creazione di un aggregato di attrazioni turistiche denominato Slow Park. Si tratta di un’area geografica attualmente costituita dai comuni di Alice Castello, Cavaglià, Moncrivello, Palazzo Canavese, Piverone, Roppolo, Salussola, Santhià, Settimo Rottaro, Viverone, situati intorno all’area vasta del lago di Viverone, ma anche di un contenitore di soggetti, azioni ed eventi caratterizzati da una comune filosofia del buon vivere, rilassato e consapevole, nonchè attento all’ambiente e alla qualità delle relazioni umane.
Il progetto nasce su preesistenti attività di valorizzazione del territorio intraprese dal comune di Roppolo e quindi di Viverone e qualche altro comune limitrofo con la costituzione della rete sentieristica del Buon Cammino. Santhià ha risposto con l’individuazione di alcuni anelli pedestri e ciclabili in terra di risaia e con un raccordo a Viverone attraverso Alice Castello.
“Un lavoro svolto essenzialmente dall’assessore Luigi Zai e largamente condiviso dalla mia Amministrazione – commenta il sindaco Angelo Cappuccio, – il quale, credendo nel rilancio turistico di Santhià, ha lavorato con caparbietà e lunghi mesi di contatti per inserire la nostra città in questo primo nucleo e quindi elaborare il progetto dello Slow Park. Il risultato è che ora Santhià sarà il capofila di Slow Park e Zai sarà il coordinatore dei referenti dei comuni anche per i prossimi tre anni”.
L’obiettivo – e la grande sfida – di questo progetto è quello di dare impulso ad un nuovo sviluppo economico del territorio compatibile con i nuovi principi di un turismo dolce.
Una economia che si espanda anche nella direzione di altri settori quali l’agricoltura e l’indotto enogastronomico, l’artigianato, l’e-commerce, le attività culturali e di animazione, le attività produttive di innovazione nella tutela dell’ambiente e nella creazione di giochi, occasioni di divertimento e attività ludiche dalla forte valenza pedagogica, attraendo investitori e creando nuovi posti di lavoro, in special modo per i giovani.
L’aggregazione di più comuni intorno a questa idea, favorita da risorse paesaggistiche differenti, ma proprio per questo arricchenti, ha lo scopo di acquisire visibilità, aumentandone il potenziale attrattivo presentato sotto un nome semplice e significativo.
Il target dello Slow Park è costituito dagli amanti di un turismo lento e sostenibile, camminatori e ciclisti, scolaresche, e in particolare da famiglie con bambini e persone affette da disabilità. L’occhio è rivolto soprattutto ai turisti del Nord Europa, già molto sensibili a questo tipo di appeal.
Strumento di realizzazione dell’obiettivo sarà una struttura agile, probabilmente affidata ad una associazione di scopo facente capo ai comuni stessi, con sede fisica a Viverone, costituita inizialmente da due operatori qualificati impiegati part time, soprattutto nei settori della gestione del web, con conoscenza delle lingue straniere e in grado di attuare gli obiettivi che saranno loro affidati dai comuni attraverso i loro referenti.
Compiti dell’Ufficio del Territorio saranno quelli di aggiornare i siti web dedicati, attuare un censimento degli operatori turistici ed economici presenti sul territorio, nonché delle associazioni interessate al territorio e stipulare accordi atti a costituire un network sinergico. Inoltre dovrà calendarizzazione gli eventi e armonizzarli su tutto il territorio, dovrà occuparsi di progetti di ricerca fondi attraverso partecipazione a bandi, sponsorizzazioni, iniziative di crowfunding, partnership con privati. Dovrà sviluppare indagini sui settori di possibile sviluppo economico e favorire la creazione di opportunità di incontro fra investitori e giovani intraprendenti per la costituzione di startup atte a incrementare l’offerta di beni e servizi compatibili con la filosofia dello Slow Park, progettare itinerari e predisporre pacchetti turistici da immettere sul mercato attraverso tour operators nazionali ed esteri.
“La costituzione di questo Parco della lentezza (ma l’inglese è d’obbligo se si vuole vendere all’estero), rappresenta una sfida audace seppur necessaria per il rilancio dell’economia locale – tiene a precisare l’assessore Zai. – In un’epoca in cui sono tramontati i progetti di insediamenti produttivi faraonici e dal negativo impatto ambientale, lo Slow Park dovrebbe anche rappresentare un valido esempio di possibile collaborazione tra soggetti pubblici e privati in modo snello, sburocratizzato e libero da eccessivi vincoli istituzionali, unicamente orientato in modo adattivo agli obiettivi prefissati.”