Su iniziativa del Comune di Santhià e dell’Associazione Ferrovie Piemontesi prende corpo il Comitato per la riapertura della Ferrovia Santhià-Arona. Numerose le iniziative in cantiere.
La linea Ferroviaria Santhià-Arona, lunga 65 km, divenne interamente percorribile dal gennaio1906. Nell’intento dei progettisti doveva essere un’importante linea di veloce collegamento della città di Torino con la Svizzera. Nei fatti, benché bell’orario del 1937 fossero presenti transiti di treni rapidi che collegavano Berna a Nizza, il suo ruolo si ridimensionò a tratta di collegamento con il lago Maggiore. Non essendo stata elettrificata né raddoppiata, col tempo i passeggeri diminuirono fino a quando, nel 2012, la Regione Piemonte la definì a “bassa frequentazione”, decretandone di fatto la chiusura.
Eppure c’è chi, come gli esperti dell’Associazione Ferrovie Piemontesi (http://www.afpiemonte.it/), ritiene che esistano le condizioni per una sua riapertura e a tale proposito sta lavorando allo studio di un nuovo modello di esercizio (http://www.afpiemonte.it/afp/wpcontent/uploads/2015/06/03_Marinoni_Romagnano_13giu15.pdf) comprendente un inquadramento del sistema ferroviario del Piemonte Orientale nel quale si sottolinea la rilevanza della tratta Santhià-Arona per i collegamenti di Torino con la Svizzera.
Una rilevanza che non riguarda solo il servizio pendolari, ma l’opportunità di captazione di un turismo improntato alla mobilità sostenibile e amante della lentezza, che si va sempre più diffondendo anche e soprattutto a livello internazionale.La rivalutazione di una mobilità sostenibile e di un nuovo modo di fare turismo, insieme a ipotesi di rinnovati modelli gestionali più economici, portano a considerare auspicabile e fattibile un ritorno all’esercizio commerciale. Non solo i torinesi sensibili a una filosofia di turismo dolce, ma anche gli Svizzeri, più di noi da tempo amanti di treni e biciclette, potrebbero apprezzarne la riapertura che andrebbe promossa da Regione e Comuni interessati con adeguate iniziative di marketing. Tanto più che, nel convegno “I treni del Monterosa” tenutosi a Romagnano Sesia il 15 luglio 2015, i rappresentati della Regione Piemonte non si sono detti pregiudizialmente contrari a tale ipotesi.
Per questa ragione, il Comune di Santhià, in accordo con l’Associazione Ferrovie Piemontesi, fortemente convinto della rilevanza sul piano delle politiche di sviluppo del turismo e del territorio locale di tale tratta ferroviaria, promuove la formazione di un Comitato di sostegno alla riapertura della Santhià Arona.
Ai sindaci dei comuni dislocati sulla tratta e al Comune di Torino è stato inviato un invito ad aderire al Comitato e a chiedere formalmente a Rete Ferroviaria Italiana di verificare lo stato di manutenzione della linea anche in vista dell’organizzazione a breve di occasionali treni storici e turistici.
Per aderire al comitato è stato predisposto un apposito form, (scaricabile da qui>Adesione al Comitato), da compilare e inviare via email all’indirizzo: ferroviatorinosvizzera(sostituisci con @)gmail.com. Per semplificare è possibile selezionare e indi copiare il form e incollarlo nel corpo dell’email.
L’adesione è aperta a tutti i cittadini italiani e stranieri, nonché ad Amministrazioni Locali ed Enti. Non comporta alcun onere né impegno, se non il fatto di contarsi e promuovere azioni di studio e sostegno presso Regione e Ferrovie Italiane a favore della riapertura.
Aggiornamenti, opinioni e discussioni sono possibili alla pagina Facebook “https://www.facebook.com/ferroviatorinosvizzera” .
In autunno, a Santhià, sarà organizzato un convegno con studiosi di AFP e Istituzioni che dibatta sull’argomento e approfondisca i temi della fattibilità della riapertura.
Le fotografie sono di Mariagrazia Bertolino, © Associazione Ferroviaria Piemontese – Per vedere le due gallerie fotografiche sullo stato della linea Santhià-Arona visitare il sito www.afpiemonte.it