Associazione culturale Tiart
in collaborazione con
lo Sportello pari opportunità del Comune di Santhià e Associazione culturale Koinós
presenta

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I giapponesi che riparano un oggetto rotto valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Oro al posto della colla. Metallo pregiato invece di una sostanza trasparente. Basta questa piccola differenza a cambiare radicalmente il nostro punto di vista, trasformando qualcosa di apparentemente perduto in un oggetto unico e bellissimo.

Allo stesso modo raccontare la propria vita, focalizzare gli eventi attraverso il ricordo, mettersi in dialogo con se stessi e con gli altri può aiutarci a curare le nostre crepe e fratture.

La cicatrice d’oro porta in scena la storia vera di due donne e del loro coraggio di affrontare i cambiamenti, di superare le intemperie della vita mantenendo solide le proprie radici. Rossana e Karen attraversano difficoltà, si scontrano con il dolore interiore ed esteriore, ma allo stesso tempo mostrano la capacità di far rinascere la propria esistenza: le loro riflessioni diventano così un messaggio che può essere ascoltato e fatto proprio, strumento di stimolo per chi ha altre storie da condividere, ma non osa ancora farlo.

Un cammino alla scoperta della forza di raccontarsi, rendendo in questo modo preziose anche le ferite della propria storia.

Lo spettacolo è liberamente ispirato al volume “L’infranto”, curato da Mirella Garda, Carla Ortona, Tiziana Tauselli e Francisca Vairo Scaramuzza. La serata è organizzata da Associazione culturale Tiart in collaborazione con lo Sportello pari opportunità del Comune di Santhià, attivo da diversi anni al fianco delle famiglie del territorio per aiutarle ad affrontare problemi e difficoltà, e con l’Associazione culturale Koinós di Vercelli.

Regia: Davide Zanichelli, Rosella Zanini
Con: Elisa Alaimo, Francesca Baroli, Giada Gazzera, Alessia Rollone, Rosella Zanini
Luci: Davide Zanichelli
Musiche: Rosella Zanini
Grafica: Vincenzo Durso